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Teatro della Regina, apre il sipario con Massimo Ghini

Martedì, 08 Novembre 2016

(Cattolica) Massimo Ghini a Cattolica per inaugurare la stagione del Teatro della Regina. Giovedì 10 novembre l’attore romano dirigerà ed interpreterà un testo mai rappresentato in Italia, ‘Un'ora di tranquillità’ di Florian Zeller, tra i più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei. Sul palcoscenico nomi di consolidata professionalità quali Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone e Marta Zoffoli.
Un'ora di tranquillità, commedia moderna, brillante e divertente grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti, è una macchina drammaturgicamente perfetta inventata dal geniale scrittore francese Florian Zeller. Divenuto in patria un grandissimo successo teatrale, definita una spassosa e intelligente operazione da non perdere, la commedia si gioca sul meccanismo della comicità del testo e sulla forza della scrittura. I personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale, ingranaggi loro stessi di un meccanismo della risata in moto già dalle prime battute.
Protagonista un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità. Riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere, cerca il modo per dedicarsi a questo cimelio, ma una serie di eventi e personaggi lo interrompono: la moglie che, gli deve parlare di cose importanti del loro rapporto, il vicino di casa che, a causa dei lavori che sta effettuando nella propria abitazione, irrompe mentre Michel sta cercando di ascoltare il disco, fino ad un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti, ne provoca ulteriori. A questi si aggiungono altri amici, amanti e figli, inconsapevoli ostacoli al desiderio del povero protagonista. Senza poterlo minimamente prevedere, si innesca un meccanismo che porta alla luce vecchi amori, tradimenti, bugie…Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco finalmente sta per essere ascoltato.
L'abilità di Florian Zeller non è solo nella scrittura brillante, ma anche nell'arte di gestire l'imprevisto continuo, in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili, con un gusto che amplifica il divertimento. Lo spettatore è invitato e sollecitato a conoscere la verità ma continua ad avere ben presente l'impossibilità di riuscire a sistemare le cose perché ci sono troppe varianti che interferiscono con quello che sembrava un banale progetto per trascorrere un po' di tempo, anzi solo un'ora, di tranquillità.