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Riccione, stagione turistica ok, virata decisa sulla qualità

Martedì, 25 Ottobre 2016

La stagione turistica 2016 a Riccione è andata bene, non ci sono dubbi. E se lo dicono e lo ribadiscono gli albergatori (tendenzialmente inclini a vedere il bicchiere mezzo vuoto) significa che certamente è stata positiva. Ma il giudizio su tale andamento ottimistico non deriva dalle statistiche ufficiali, neppure generosamente ritoccate come fa l’Osservatorio regionale, ma dal giudizio espresso da un campione significativo (25 per cento) degli hotel riccionese da una a quattro stelle.

Solo il 2 per cento la considera negativa, tutti gli altri variano dal sufficiente (30 per cento), al discreto (51 per cento), al molto positiva (16 per cento). La controprova viene dai dati sui prezzi. Con un software gli albergatore hanno fotografato tutti i prezzi praticati dai loro colleghi sulle Ota (Online Tral Agency). Cosa risulta? Risulta che mediamente Riccione si colloca in una fascia medio-alta, immediatamente a ridosso di località come Viareggio e Milano Marittima, tradizionalmente più care. Quindi se qualcuno ha svenduto, è stato una pecora nera, perché la stragrande maggioranza delle imprese ha mantenuto i prezzi alti. Anzi, risulta pure che più aumentava il riempimento delle strutture, più aumentavano i prezzi, il che significa che la maggior parte degli alberghi modula i prezzi a seconda della domanda.

Anche sulla redditività delle proprie imprese gli albergatori danno risposte incoraggianti. Solo il 10 per cento sostiene che nel 2016 non ha avuto guadagni soddisfacenti, il resto afferma che sono stati sufficienti (60 per cento), per un 30 per cento positivi o molto positivi. Ciò fa aumentare la propensione agli investimenti (cresciuta rispetto agli ultimi anni) anche se la fetta più grossa è disposta a investire solo fino a 100 mila euro, soprattutto per l’ammodernamento delle camere.

I dati statistici ufficiali in qualche modo confermano le valutazioni degli albergatori: nei primi nove mesi dell’anno gli arrivi sono cresciuti del 2,3 e le presenze dell’1,7 (già il 2015 era stato molto positivi per Riccione). Il mercato maggiore per Riccione resta quello italiano (da Lombardia ed Emilia Romagna in primo luogo) mentre la quota estera è di appena il 23 per cento. Esiste quindi una forte esigenza di internazionalizzazione a cui amministratori pubblici ed operatori privati devono lavorare. Sul mercato estero si assiste ad un buon recupero dei russi mentre i tedeschi chiudono con un -5,7 per cento di presenze, nonostante le campagne promozionali dell’Apt. L’assessore al turismo Claudio Montanari evita di entrare in polemica diretta con le iniziative promozionali che sembrano riproporre una Riviera di trent’anni fa, si limita ad osserva che per Riccione la perdita di mercato tedesco è ormai storica e che per un’inversione di tendenza probabilmente ci vogliono tempi lunghi. Insiste sul fatto che bisogna che la città torni a parlare tedesco, cioè che sappia interpretare le domande dei nuovi turisti tedeschi.

Interessanti i focus su alcuni periodi dell’anno che, grazie alla progressione storica, aiutano a leggere taluni dati altrimenti “strani”- Dal 2014, Natale e Capodanno sono sempre in aumento, il che fa dire al presidente Rodolfo Albicocco che ormai quel periodo è diventato un prodotto turistico.

Marzo e aprile vanno letti insieme perché le loro performance dipendono dalla data della Pasqua. Emerge comunque che alla Pasqua 2016, a fine marzo, sono mancate appena cinquemila presenze rispetto al top della Pasqua 2014 che ne aveva contate 207 mila. Il tracollo di maggio 2016 dipende dal fatto che l’anno scorso il 1 maggio cadeva di venerdì, per cui chi voleva poteva fare un week end pieno. I dati di 2013 e 2014 sono invece in linea con quelli di quest’anno.

Si può dire che l’Osservatorio Luigi Montanari riesce a fornire, almeno per Riccione, quei dati qualitativi con cui tutti si sciacquano la bocca ma poi non forniscono.

L’Osservatorio ha anche registrato i desideri degli albergatori quanto agli investimenti pubblici. Al primo posto c’è la qualità della balneazione, seguita da marciapiedi, aree verdi e parcheggi fuori centro serviti da navetta (questa è una novità rispetto anche ad un recente passato). Vengono poi caldeggiati locali per gli over 40, locali sul mare per aperitivi serali, un parco termale per destagionalizzare. Gli albergatori si dividono esattamente a metà sulla madre di tutte le polemiche: orari dei locali notturni da prolungare o da restringere?

Occasione perfetta per girare all’assessore la domanda su dove sta andando Riccione dopo aver detto no ad un certo turismo giovanile. “Cerchiamo di assecondare la richiesta che viene dai nostri operatori: un turismo di qualità. E ciò non significa dire di no ai giovani, significa scegliere il tipo di giovani che vogliamo. Il resto sono polemiche non mi interessano”. In questo report 2016 è sparita anche la polemica sulla Notte Rosa: “Appartiene al passato, noi siamo già nel futuro!


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