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Grillini a Rimini: c'eravamo tanto odiati. E continuiamo

Domenica, 09 Ottobre 2016

È la prima assemblea pubblica dopo il disastro della primavera scorsa quando due liste a 5 Stelle chiesero la certificazione allo staff di Milano, che la negò a entrambe, privando la competizione elettorale a Rimini della presenza grillina che, visti i risultati in altre città, avrebbe come minimo dato del filo da torcere ad Andrea Gnassi. A convocare l’assemblea di questa sera (alle 21, sala quartiere 6 Grotta Rossa, via del Lupo) è il meet up dei Grilli Pensanti, quello storico, quello che alle elezioni aveva proposto come candidato sindaco l’avvocato Davide Grassi. All’ordine del giorno figurano le istanze dei cittadini e la pianificazione dell’attività sul referendum. Sarà comunque interessante verificare quanti sono, chi c’è e chi non c’è.

Come immagine della serata hanno scelto un bucaneve, il fiore che sbuca nei rigori dell’inverno. E fra i grillini riminesi siamo ancora al grande freddo. Basta leggere come sui social se le danno di santa ragione fra gli esponenti del gruppo Onestà e partecipazione (quelli che avevano proposto Fabio Lisi) e i Grilli Pensanti, appunto. Ad agitare le acque nei giorni scorsi è intervento il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ha postato un commento al vetriolo sulla bacheca di Raffaella Sensoli, consigliere regionale, che si mostrava dispiaciuta per quanto accaduto al primo cittadino di Parma. Fareste meglio a tacere – gli ha detto in sostanza – tu e gli altri eletti (la deputata Giulia Sarti e l’europarlamentare Marco Affronte) che non avete mosso un dito per difendere la lista presentata dal meet up di Rimini. Ovviamente la presa di posizione di Pizzarotti ha suscitato reazioni a valanga e a un certo punto la Sensoli ha deciso di eliminare completamente il post. Motivo: qualcuno usava espressioni non educate, fino all’insulto. Non poteva semplicemente eliminare gli insulti? Certo, ma questo fa parte dei misteri della trasparenza a 5 Stelle, che si esprime a corrente alternata.

Di questi tempi quando i grillini discutono sui social la propensione alle espressioni forbite (per dirla con un eufemismo) è sempre dietro l’angolo. In questi giorni ha dato il via alla danze Leonardo Carmine Pistillo (sostenitore del gruppo Onestà e partecipazione) che ha bollato come “zombie che cammina” l’europarlamentare Affronte, colpevole, in una intervista al Carlino, di aver espresso perplessità sul gruppo in cui si riconosce Pistillo. Apriti cielo, è stato un profluvio di commenti, senza esclusione di colpi. Uno dei più attivi sui social è Davide Ghinelli che prima ha esordito con un “Non ti permetto di parlare male dei nostri portavoce” e poi si è rifugiato nella solita mentalità complottista: “Sì, dietro a questa storia c’è il Pd”.

Più prosaicamente tal Alessandro Vallorani, esprime il proprio sconcerto: “Scusate se mi intrometto in un dibattito di così alti contenuti ma io vedo solo cani che si azzuffano per una ciotola....quindi se fossi interessato a partecipare ad un meet up del movimento dove dovrei andare? Meet up Ghinelli o Meet up Pistillo? fate capire un poveraccio per piacere. Non è polemica ma non ci capisco più niente”.

E i tre consiglieri comunali che il Movimento aveva? Carla Franchini non ha abbandonato il Movimento e riempie la propria bacheca Facebook di post riguardanti iniziative e prese di posizione nazionali, senza dire nulla su Rimini. Par di capire che permane il distacco dal Meet Up dei Grilli Pensanti, in attesa di tempi migliori.
Gianluca Tambug Tamburini ha probabilmente imboccato la strada di una nostalgica eterodossia visto che ha pubblicato un post filo Parma: “Un orgoglio per me essere stato a Parma ad aiutare i ragazzi del M5S durante i ballottaggi del 2012. Un orgoglio che è sempre cresciuto in questi anni. Insieme ai tanti riconoscimenti e premi che i ragazzi di Parma hanno continuato a raccogliere grazie ad un lavoro straordinario per la loro città.
Mentre a Rimini le uniche classifiche in cui primeggiamo sono quelle sulla criminalità. L'amministrazione di Parma è una degli aspetti più belli di quel progetto che (in pochi) abbiamo visto partire nel 2005”.

Marco Fonti, a giudicare da quanto pubblica sulla sua bacheca Facebook, è passato anche lui fra i dissidenti. L’intervista di Affronte la commenta con un “Vigliacchi e opportunisti, altro che. Ha sempre avuto ragione Luigi Camporesi”.

Già, Camporesi, l’ex che, casacca a parte, si muove come un perfetto grillino: stessa mentalità statalista (vedi caso scuole), stessa cultura del sospetto su tutto e su tutti. Dovrebbero riconcedergli il simbolo per meriti acquisiti sul campo.

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